Dal 2020 uscirà di scena “parzialmente” lo sconto in fattura dell’ecobonus e sismabonus (art.10 del Dercreto Crescita). L’abrogazione del contestato meccanismo introdotto con il Decreto Crescita a favore dei soggetti beneficiari delle detrazioni spettanti per gli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico è stato approvato dalla Legge di Bilancio 2020, ma con un’ eccezione.

Lo strumento infatti viene salvato solo per gli interventi di riqualificazione energetica di aree comuni degli edifici condominiali di importo superiore a 200.000 euro. La possibilità di fruire dello sconto in fattura dell’eco e sismabonus rimarrà senza limitazioni per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2019.

La CNA fin da subito si è battuta per l’abrogazione di tale meccanismo. Nonostante la vigenza del meccanismo sopra la soglia dei 200.000 euro si  può dire di essere soddisfatti per l’essere riusciti ad ottenere l’abrogazione dello sconto in fattura per almeno i lavori di importo inferiore ai 200.000 euro.

Questo è il positivo risultato del coerente impegno della CNA per garantire i legittimi interessi ed i diritti delle piccole imprese. Per la CNA comunque è intollerabile il principio che una impresa sia chiamata a farsi carico di anticipare un beneficio fiscale erogato dall’amministrazione pubblica e, in pratica, di fare da banca al proprio cliente o ad un altro soggetto.

Per CNA lo sconto in fattura, anche se “limitato” ai lavori superiori ai 200.000 euro continua ad essere uno strumento discriminatorio che penalizza in particolare le vere imprese dell’impiantistica e dei serramenti, è un regalo ingiustificato ai grandi operatori e, come ha riconosciuto in più occasioni l’Autorità Antitrust, altera la concorrenza danneggiando il mercato ed i consumatori.