Salute e Sicurezza sul lavoro:

Con il Decreto Interministeriale del 11 febbraio 2021 il Ministero del Lavoro e quello della Salute recepiscono le Direttive UE specifiche ed aggiornano gli allegati XLII (elenco sostanze, miscele e processi) e XLIII (valori limite di esposizione professionale) del D.Lgs. 81/2008 in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro.

Di seguito riportiamo una tabella semplificata, in modo tale che il lettore possa capire se la propria attività rientra in uno o più dei casi specificati.

SOSTANZA TIPOLOGIA DI PRODOTTO O
ATTIVITÀ CORRELATI/E
Polveri di legno duro Tutte le attività di lavorazione meccanica del legno
Cromo VI Saldature di acciaio inox e cromature
Fibre ceramiche refrattarie Produzione, utilizzo di materiali (pannelli) isolanti per forni ed altre attrezzature od impianti che sviluppano calore
Polvere di silice libera cristallina Lavorazioni meccaniche della pietra, cementi, marmi e graniti
Benzene Distributori di carburante
Cloruro di vinile monomero Produzione di plastiche, PVC
Ossido di etilene Viene utilizzato principalmente nella sintesi di altre sostanze chimiche
1,2 epossipropano Viene utilizzato principalmente nella sintesi di altre sostanze chimiche
Tricloroetilene (trielina) lavanderie a secco, smacchiatori, sgrassaggio dei metalli, l’industria chimica e farmacie
Acrilamide si forma durante il processo di cottura, a temperature elevate
2-nitropropano propellente per missili, additivo nella benzina, additivo negli oli da taglio
o-toluidina impiegato nella sintesi di sostanze coloranti
4,4’ – Metilendianilina schiume poliuretaniche indurente in resine epossidiche e adesivi
Epicloridina produrre glicerolo, materie plastiche, collanti e resine epossidiche, elastomeri
Etilene dibromuro trattamento del legname (disinfestazione da termiti) e come reagente nelle sintesi industriali
1,3 butadiene Viene utilizzato principalmente nella sintesi di altre sostanze chimiche
Etilene dicloruro sintesi del cloruro di vinile
Idrazina Viene impiegata ad esempio come combustibile per missili
bromoetilene utilizzata principalmente nel campo della chimica industriale
Cadmio e i suoi composti inorganici produzione di pile al nichel-cadmio, pigmenti, rivestimenti, stabilizzanti per materia plastiche e nel processo di cadmiatura di metalli
Berillio e i suoi composti inorganici utilizzato in alcune leghe di rame, in strumenti diagnostici (raggi x), in litografia (raggi x), in lega con il bronzo, ecc.
Acido arsenico e i suoi sali e composti inorganici conservanti del legno, biocidi ad ampio spettro e come reagente o agente per la lavorazione di vetro e metalli
Formaldeide Colle per pannelli in legno, disinfettanti, conservanti
4,4’ Metilene-bis  (2cloroanilina), agente indurente nella produzione del poliuretano
Emissioni gas di scarico dei motori diesel autoriparazione
Miscele di idrocarburi policiclici aromatici catrami, bitumi, pece e carboni nonché nei prodotti correlati come gli asfalti, ecc
Oli minerali precedentemente usati nei motori a combustione interna autoriparazione

È estremamente importante per il datore di lavoro identificate la presenza o meno di queste sostanze all’interno del proprio ciclo produttivo, perché in caso positivo ha l’obbligo di gestire il rischio partendo da una corretta valutazione.

A seguito della valutazione del rischio espositivo, è necessario o meno applicare delle misure preventive e/o protettive finalizzate alla tutela della salute delle persone.

Consapevoli del fatto che questo argomenti sia tanto delicato quanto complicato da gestire, invitiamo il lettore ad interpellare direttamente il personale dell’ufficio prevenzione integrata di CNA, al fine di capire come procedere correttamente in caso di esposizione significativa.

Spesso, al fine di effettuare una precisa valutazione, è necessario procedere alla pianificazione di  una adeguata analisi chimico/fisica, coinvolgendo del personale qualificato e strumentazione idonea.  Una volta ottenuto un valore di esposizione significativo, si può procedere allo studio ed alla scelta delle misure da attuare per ridurre o eliminare questo rischio.

Tra le prime misure da applicare trovano posto quelle preventive (eliminazione, riduzione, sostituzione, ecc.) e poi le protettive.

In quest’ultima categoria di misure trovano prima applicazione le misure protettive collettive ossia quelle orientate a protegge chiunque si trovi nell’area di possibile esposizione (sistemi ed impianti di abbattimento, ecc.) e poi quelle di protezione personale (dispositivi di protezione dell’apparato respiratorio, della pelle, ecc).

Infine, l’attività di monitoraggio periodico, che si svolge negli anni seguenti, conclude l’iter di gestione del rischio.

Pavan Stefano