Si apre una nuova opportunità lavorativa per le officine. Per dare una nuova vita ai veicoli più o meno anziani si può optare per il retrofit, ovvero un trapianto di cuore per rimettere in strada veicoli non più efficienti, anche dal punto di vista economico o ecologico.

Con il Decreto del 26 luglio 2022 n.141 inerente il “Sistema di riqualificazione elettrica dei veicoli appartenenti alle categorie internazionali L, M ed N1”* non sarà più necessario omologare veicolo per veicolo.

Viene chiarito che i mezzi al termine della trasformazione “non differiscano per caratteristiche dimensionali e di prestazioni funzionalmente connesse con il sistema di riqualificazione elettrica”, ovvero le caratteristiche del veicolo non devono essere modificate. Viene concesso intervenire sul solo motore e sostituirlo con un propulsore elettrico oltre ai dispositivi e centraline necessarie per il completo funzionamento.

“Ogni sistema di riqualificazione elettrica è installato dal costruttore attraverso la propria rete di officine di assistenza, ovvero da un installatore“.

Quindi la trasformazione dev’essere effettuata solo da officine autorizzate che rilasceranno una certificazione di corretto montaggio secondo le direttive del costruttore dell’equipaggiamento. Va da sé che tale certificazione servirà per aggiornare poi la carta di circolazione.

Il proprietario del veicolo dovrà solamente sapere che se non è soddisfatto della modifica non potrà più far ritornare il veicolo allo stato prece4dente, cioè non si potrà più rimontare il motore endotermico.

 

* Categoria L: Ciclomotori e Motoveicoli a due, tre e quattro ruote

* Categoria M: Veicoli a motore progettati e costruiti per il trasporto di persone ed aventi almeno quattro ruote.

* Categoria N1: veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t;

 

Antonio Cantarutti, 18/10/2022