Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin, ha approvato all’unanimità (36 voti) il DDL 84 contenente le prime misure economiche urgenti per fare fronte all’emergenza da Coronavirus. Complessivamente vengono stanziate risorse pari a 33,4 milioni di euro.

In sintesi sono state adottate le seguenti misure, per maggiore precisione è sempre opportuno contattare i nostri uffici scrivendoci da questo indirizzo di posta elettronica.

Il saldo Irap per l’anno 2019 e la prima rata di acconto Irap per il 2020, sono prorogati al 30 settembre 2020.

Le imprese danneggiate dall’emergenza da Coronavirus, che hanno avuto finanziamenti agevolati sui fondi di rotazione, di cui alle leggi regionali 2/2012 e 6/2013, potranno non pagare le quote capitale delle rate del 2020 (si pagheranno solo gli interessi);

A partire dalla data del 11 marzo saranno assegnate ulteriori risorse ai Confidi per le garanzie delle ditte della Regione se danneggiate dalla crisi conseguente all’emergenza Coronavirus.

L’Amministrazione regionale è autorizzata a concedere contributi, anche in forma di credito di imposta, per il settore turismo, commercio e dei servizi connessi a tali settori, a livelli più alti di quelli statali.

I soggetti beneficiari di contributi regionali che abbiano dovuto o debbano modificare, spostare o annullare le attività programmate possono fruire, previa richiesta motivata, di proroghe per la realizzazione delle attività entro e non oltre il 31 dicembre 2020.

I beneficiari di incentivi annuali concessi dalle leggi regionali per la realizzazione di manifestazioni, iniziative ed eventi di natura culturale, di svago, sportiva, religiosa, e dei servizi di apertura al pubblico dei musei e luoghi della cultura, che in conseguenza all’emergenza Coronavirus abbiano dovuto o debbano modificare, spostare o annullare le attività programmate possono ottenere la modifica del progetto finanziato.

In genere, si può ottenere il contributo regionale del beneficio regionale per l’abbattimento delle rette a carico delle famiglie, anche le spese sostenute nei periodi di sospensione dell’attività dei servizi educativi per la prima infanzia, a seguito di emergenza Coronavirus.

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