Le case di produzione indipendenti potrebbero restare senza tutela contrattuale
Preoccupano i tagli al budget per televisioni e piattaforme, mancano certezze sui fondi ministeriali
Un comparto dinamico e vivace che crea posti di lavoro, offre visibilità alle location del territorio e opportunità alle professionalità locali, ma su cui grava il serio rischio di tagli e di regole poco chiare.
Alla luce della riforma del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (TUSMA) attualmente in discussione in Parlamento, CNA FVG esprime forte preoccupazione – condivisa anche dall’Unione Europea – circa il futuro dell’industria cinematografica e audiovisiva indipendente italiana. Il dibattito in corso a Montecitorio, così come il parere espresso dal Consiglio di Stato nell’adunanza del 24 febbraio, sembra infatti indirizzarsi verso una drastica riduzione delle quote di investimento obbligatorio a favore della produzione indipendente, e orientata verso l’eliminazione di quella norma che “corregge” l’asimmetria negoziale e contrattuale nei rapporti tra produttori indipendenti e grandi broadcaster e player globali. Il rischio è quindi di lasciare le case di produzione italiane prive di tutela contrattuale, oggetto di possibili tagli al budget per televisioni e piattaforme, senza contare le incertezze relative ai fondi ministeriali. CNA FVG ritiene quindi urgente e doveroso che gli investimenti delle risorse pubbliche, tenendo conto della forza innovativa del cinema indipendente, vengano gestiti e pianificati correttamente.
Ufficio stampa CNA FVG Rosalba Tello – r.tello@libero.it – cell. 347 5396666