“Meglio fallire che parlare con le mafie e cercare scorciatoie. L’usura è come una tossicodipendenza. Anche solo far entrare un socio di minoranza mafioso, è l’inizio della fine. Nel lungo periodo perderete l’azienda e la libertà. Da soli non ce la si può fare, è importante fare squadra e rivolgersi alle associazioni anti usura. Denunciate”. È questo il decalogo salva-imprese che il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, ha illustrato nel corso dell’incontro “Legalità e impresa diffusa”, organizzato alla sede della CNA e ripreso in un lungo servizio video dell’agenzia Ansa.
Il presidente nazionale della CNA, Dario Costantini, ha spiegato che “l’illegalità in Italia raggiunge il Pil della Grecia, quasi il Pil del Portogallo e vale 30 volte il risultato più significativo della storia dell’associazione, i 6,3 miliardi di euro ottenuti per l’autoproduzione di energia, nell’ambito della revisione del Pnrr, per Transizione 5.0”.
“Da questo incontro emerge la volontà e la scelta di campo della CNA che è per la legalità – ha affermato il segretario generale della Confederazione, Otello Gregorini – Il mondo dell’artigianato e della piccola imprese è un fattore positivo in sè perché non ragiona solo in termini di business, ma anche di tenuta e di coesione. Quindi siamo impegnati ad andare avanti e rilanciare il Paese“.