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Mce, il rapporto Cresme sottolinea l’arresto alla corsa del mercato degli impianti nel 2023

Mce, il rapporto Cresme sottolinea l’arresto alla corsa del mercato degli impianti nel 2023

Complice la crisi edilizia che sta impattando sul mercato delle costruzioni in tutta Europa, nel 2023 si è fermata la corsa del mercato degli impianti. Un forte rallentamento è previsto anche per il 2024, ma incide molto positivamente l’edilizia pubblica, la cui spesa sta crescendo a due cifre. È quanto emerge dal 10° Rapporto Cresme presentato a Mce, la Mostra Convegno Expocomfort, che presenta tutte le tecnologie più innovative della climatizzazione e dell’efficienza energetica.

In particolare, nel 2023 e nella previsione 2024 diminuisce sensibilmente la spesa per l’installazione degli impianti di climatizzazione (invernale ed estiva): rispettivamente -8,8% e -17,6%. Ma si tratta anche del settore che nel biennio ’21/’22 ha beneficiato maggiormente dei dispositivi incentivanti e che anche nel 2023 nell’ambito dei lavori nei condomini ha potuto ammortizzare la caduta grazie alla durata complessiva dei cantieri con i relativi permessi comunali ottenuti prima dello stop alla cessione del credito (dl n° 11, febbraio 2023). La flessione del 2024 (-17,6%) sarà evidentemente più drastica e già in parte anticipata nel 2023 dai produttori di caldaie, pompe di calore e climatizzatori. Il fatturato dell’industria è stato infatti caratterizzato negli anni precedenti dalle ingenti vendite al sistema della distribuzione che ha accumulato stock in previsione dell’aumento dei prezzi e della maturazione dei cantieri del Superbonus.

Prosegue invece il momento favorevole per gli impianti di ascensore e di sollevamento (+8,1% nel 2023, +6,4% nel 2024 e +3,4% nel 2025) grazie anche alla normativa per il superamento delle barriere architettoniche e al relativo bonus incentivante (75%), oltretutto confermato per quanto riguarda i meccanismi di mobilità verticale con l’opzione dello sconto in fattura e cessione del credito per i condomini (oltre che per redditi bassi o presenza di soggetti disabili).

L’installazione impianti ha anche evidenziato al suo interno dinamiche diversificate ed è stato fortemente condizionato dall’andamento dei comparti del mercato delle costruzioni. Ha infatti inciso da un lato il rallentamento degli investimenti in riqualificazione degli edifici residenziali nel 2023 e il forte rallentamento atteso per il 2024 (sono numerosi i fattori alla base del calo, fra i primi ovviamente il depotenziamento degli incentivi), ma anche la straordinaria positiva stagione dell’edilizia pubblica (in particolare scuole ed ospedali) la cui spesa sta crescendo a due cifre.

Allo stesso modo appare positiva, sia pure a tenui ritmi la crescita degli impianti per la sicurezza antintrusione e incendio e altro) e degli automatismi di chiusure.

All’evento ha partecipato, in rappresentanza dei professionisti dell’installazione, Davide Corradini, presidente termoidraulici/frigoristi CNA, che ha sottolineato come “il blocco dei crediti, a febbraio 2023, è stato molto impattante per le nostre aziende. Soprattutto in termini di sfiducia dell’utente finale nell’acquisto dei prodotti. La situazione si è poi stabilizzata nel corso dell’anno, ma ci auguriamo una pianificazione lungimirante degli ecobonus. Serve infatti offrire ai clienti, chiamati a investire cifre considerevoli, la tranquillità di un percorso duraturo e non a singhiozzo”.

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