Anche il settore dell’autoriparazione ha risentito pesantemente dalla crisi economica causata dalla pandemia. Un settore che racchiude oltre 70mila imprese in tutta Italia composto da meccanici, carrozzieri, gommisti e centri di revisione. Anche se il settore non ha smesso di prestare servizi essenziali nel corso della prima ondata della pandemia, ha comunque subito importanti cali di fatturato e ha dovuto fronteggiare gli slittamenti delle revisioni. Ma c’è un tema in particolare che preoccupa il comparto, ed è quello legato allo smaltimento degli pneumatici. Per Antonella Grasso, responsabile CNA Servizi alla Comunità, intervenuta nel corso della trasmissione “Strade e Motori” in onda su Radio 24, per risolvere quest’ultimo problema è necessario rendere operativa la normativa.

“Il decreto del ministero dell’Ambiente, attualmente in vigore, prevede che il gommista sia il soggetto deputato a avviare lo smaltimento dei pneumatici fuori uso usati, raccolti successivamente da consorzi ad hoc che procedono allo smaltimento secondo un criterio di proporzionalità con il numero di pneumatici immessi man mano sul mercato dalle case produttrici – ha affermato la responsabile CNA Servizi alla Comunità – Come denunciato da CNA e Federpneus, però, nel tempo si è creata una discrepanza tra pneumatici in entrata e pneumatici in uscita dal mercato, con conseguente esubero di questi ultimi, che crea sia problemi alle aziende addette allo smaltimento sia, naturalmente, all’ambiente”.

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