L’entrata in vigore del D.lgs 116/20 ha portato una modifica nella classificazione dei rifiuti, in particolare vengono individuate le tipologie di rifiuti prodotte da specifiche attività che rientrano nella definizione “rifiuti urbani” (vedi elenco attività). 

Questa modifica interessa in particolar modo le imprese artigiane, visto che da quest’anno diversi loro rifiuti rientrano nella nuova definizione di rifiuti urbani” e di conseguenza come tali possono essere smaltiti.

Le imprese che si avvalgono di soggetti privati per lo smaltimento dei propri rifiuti e che vogliono essere esonerate dal pagamento della quota variabile del tributo, calcolata in base alla superficie, devono comunicare questa intenzione al Comune o all’ente gestore.  Di seguito trovate il modulo per la comunicazione

Per ottenere questo sconto, della durata di cinque anni rinnovabili, occorre quindi comunicare la propria scelta al proprio Comune, o al gestore del servizio, entro il 31 maggio di ogni anno.

È da tenere presente che la comunicazione al Comune è importante poiché, in caso di mancato avviso, le imprese che intendono utilizzare un proprio smaltitore privato, si troverebbero a dover pagare un doppio importo (il costo dello smaltitore privato, più la TARI comunale), per lo smaltimento dei rifiuti.

L’ufficio Prevenzione integrata della CNA FVG è a disposizione per fornire eventuali chiarimenti a riguardo.

Elenco di attività che producono rifiuti di cui urbani

  1. Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto.
  2. Cinematografi e teatri.
  3. Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta.
  4. Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi.
  5. Stabilimenti balneari.
  6. Esposizioni, autosaloni.
  7. Alberghi con ristorante.
  8. Alberghi senza ristorante.
  9. Case di cura e riposo.
  10. Ospedali.
  11. Uffici, agenzie, studi professionali.
  12. Banche ed istituti di credito.
  13. Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta, e altri beni durevoli.
  14. Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze.
  15. Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato.
  16. Banchi di mercati beni durevoli.
  17. Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista.
  18. Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista
  19. Carrozzeria, autofficina, elettrauto.
  20. Attività artigianali di produzione di beni specifici.
  21. Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub.
  22. mense, birrerie, Hamburgerie.
  23. Bar, caffè, pasticceria.
  24. Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi  e formaggi, generi alimentari.
  25. Plurilicenze alimentari e/o miste.
  26. Ortofrutta, pescherie fiori e piante, pizza al taglio.
  27. Ipermercati di generi misti.
  28. Banchi di mercato generi alimentari.
  29. Discoteche, night club.

 

ALLEGATI

modulo per la comunicazione  (word)

modulo per la comunicazione (open office)

 

 

Marco Valzacchi, 04/05/2021